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Cyber security, mancano 4 milioni di professionisti

Il divario tra la forza lavoro di cui il settore necessita e quella effettivamente disponibile ha toccato la soglia record

Il settore della cybersicurezza è da tempo alle prese con una carenza di professionisti qualificati, un problema che continua a crescere. Tuttavia, recentemente si stanno delineando nuove strategie per affrontare questa sfida, focalizzandosi in particolare sull’ampliamento dell’inclusione, ad esempio aumentando la presenza femminile nel campo.


Più interessante ancora è la spinta verso l’abbassamento delle barriere di ingresso nel settore: l’idea è che, sebbene una solida formazione teorica sia importante, essa non dovrebbe precludere la possibilità di acquisire esperienza pratica sul campo.

Questo cambio di prospettiva solleva però il timore di formare professionisti che, pur essendo altamente qualificati sulla carta, manchino di quella esperienza pratica fondamentale per navigare le complessità del mondo della cybersicurezza.

Si tratta di una situazione già nota in altri ambiti, che ora si sta manifestando anche in questo settore. 

La preferenza verso un approccio più pratico è evidente, ma convincere i reparti HR della sua validità rappresenta una sfida a sé stante.


La soluzione potrebbe risiedere nel trovare un equilibrio tra formazione teorica e esperienza pratica, preparando così professionisti della cybersicurezza non solo competenti in teoria, ma anche abili e pronti ad affrontare le sfide reali del settore.

Alla fine del 2023, il mondo conta 5,5 milioni di esperti in cybersicurezza, segnando un incremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente, che si traduce in circa 440.000 nuove opportunità di lavoro nel settore.

Ma sebbene si tratti della cifra più alta mai raggiunta, il divario tra la forza lavoro di cui il settore necessita e quella effettivamente disponibile ha toccato la soglia record di quattro milioni di lavoratori.

I dati arrivano dal Cybersecurity workforce study della Ics2, organizzazione no profit nata negli Stati Uniti negli anni Ottanta per rispondere alla mancanza di uno standard nelle certificazioni informatiche.

 

La ricerca è stata condotta su un campione di 14.865 persone impiegate nel settore della sicurezza informatica.

Tra i problemi di scenario emersi nella rilevazione spiccano l’incertezza economica, le nuove sfide dell’intelligenza artificiale, il quadro regolatorio frammentato.

Ma quali sono le competenze più desiderate dalle aziende?

Per la prima volta, dice Rosso, “intelligenza artificiale e machine learning sono tra le prime cinque in classifica, quando solo l’anno scorso non entravano nemmeno nella top ten. E anche se circa la metà di chi ha risposto al nostro questionario crede che la IA diventerà la minaccia più grande nel prossimo paio d’anni, tanti ne intravedono anche i benefici”.

 

Piva mostra una posizione leggermente diversa sui temi della formazione. Se è vero che “una buona preparazione alle scuole superiori può essere un punto di partenza per una carriera nel settore e una propensione agli studi tecnici può aiutare al riguardo” dice, si mostra più scettico sul fatto di limitarsi all’esperienza. “Sicuramente è un settore dove curiosità e passione fanno la differenza e laddove ci siano profili dotati di seniority significativa il fatto di non guardare troppo ai titoli può reggere. Ma le credenziali di studio sono la base”.

 

Nel contesto di un mercato del lavoro in cybersicurezza in rapida espansione, con 5,5 milioni di professionisti attivi globalmente alla fine del 2023 e un incremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente, l’importanza della formazione specialistica in questo settore non può essere sottovalutata. Questo aumento sostanziale delle opportunità di lavoro evidenzia non solo la crescente minaccia delle attività cybercriminali ma anche la necessità impellente di professionisti qualificati in grado di contrastarle efficacemente.

 

L’espansione del mercato della cybersicurezza sottolinea l’essenzialità della formazione specialistica, essenziale per equipaggiare i professionisti con competenze avanzate e una comprensione approfondita delle minacce cyber. 

 

Questa formazione apre diverse opportunità di carriera, mantiene i professionisti aggiornati sulle ultime tecnologie e aumenta la resilienza delle organizzazioni contro le minacce informatiche. Investire nella formazione in cybersicurezza è cruciale per costruire una difesa efficace nell’era digitale, beneficiando tanto la crescita individuale quanto la sicurezza collettiva.

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